Lavaggio impianti di riscaldamento
Gli installatori sanno che la maggior parte dei problemi degli impianti di riscaldamento è legata alla corrosione. Del resto, anche solo dopo 6 mesi a contatto con l’acqua, l’efficienza di un impianto può risultare compromessa.
Infatti, se il metallo delle tubazioni si corrode, iniziano a formarsi detriti e fanghiglie che si depositano nel sistema (spesso nella parte inferiore dei termosifoni), riducendo anche di molto la circolazione dell’acqua e lo scambio termico.
Come funziona un defangatore magnetico
I detriti che hanno origine dalla corrosione sono un mix di particelle magnetiche e non magnetiche che circolano, si depositano e si stratificano nell’impianto.
Un filtro defangatore magnetico è in grado di catturare le particelle magnetiche circolanti e – se è dotato di una maglia filtrante – può trattenere le particelle non magnetiche sospese con dimensioni superiori al grado di filtrazione.
Tuttavia i defangatori hanno scarsi risultati sugli impianti già compromessi dalla corrosione e quindi sulle particelle già stratificate all’interno dell’impianto. Infatti, anche se lasciassimo circolare nel sistema un prodotto chimico dedicato, per portare in sospensione le incrostazioni e disperdere gli ossidi di ferro, non saremmo in grado di rimuovere dalle tubazioni tutti i detriti che nel tempo si sono depositati e stratificati.
Come funziona un lavaggio impianti
Un lavaggio professionale di un impianto di riscaldamento – con l’utilizzo di una pompa lavaggio impianti e di prodotti chimici adeguati – elimina al 100% tutte le particelle magnetiche e non magnetiche, depositate e stratificate.
Soprattutto quando un impianto è altamente compromesso o addirittura occluso, l’utilizzo di una pompa professionale si rivela fondamentale per la rimozione dei depositi più ostinati che tendono ad accumularsi nei punti in cui il normale flusso dell’acqua non riesce ad arrivare (solitamente nelle parti basse dei termosifoni). La circolazione dell’acqua nel sistema, infatti, avviene in una sola direzione e con una portata fissa.
Con l’utilizzo di una pompa esterna dotata di un invertitore di flusso e di un’elevata portata è però possibile – anche con il solo prelavaggio con acqua – rimuovere la maggior parte dei detriti presenti nell’impianto. Per eliminare poi al 100% tutte le particelle è necessario utilizzare prodotti chimici dedicati.
Quando occorre eseguire il lavaggio impianto di riscaldamento?
Il Decreto del Presidente della Repubblica 59 del 2009, attuativo dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b) del decreto Legge 192/2005, indica i casi in cui il lavaggio chimico dell’impianto è obbligatorio.
Ciò avviene nelle seguenti circostanze:
• in caso di ristrutturazione, se l’intervento interessa anche l’impianto stesso
• quando si sostituisce la caldaia tradizionale con una a condensazione.
L’intervento è particolarmente importante in quest’ultimo caso. Molte aziende infatti non considerano valida la garanzia del prodotto se non si dimostra di aver eseguito questa procedura.
Ci sono poi altri casi in cui il lavaggio è soltanto facoltativo, ma è vivamente consigliato dai tecnici.
Spesso infatti ci sono segnali che rappresentano le prime avvisaglie di un deterioramento dell’efficienza dell’impianto. Si tratta di quei casi in cui si avvertono sintomi come questi:
• alcune stanze sono più fredde rispetto ad altre
• l’impianto impiega molto tempo prima di raggiungere la temperatura dovuta
• alcuni radiatori sono freddi anche a impianto aperto, in particolare nella parte inferiore
• la caldaia risulta più rumorosa del normale.
Per concludere, un lavaggio dell’impianto a regola d’arte andrebbe eseguito almeno ogni 10 anni.
Tuttavia, soprattutto se non è mai stato condotto, l’intervento determina una maggiore efficienza energetica dell’impianto e quindi un risparmio energetico.
Per una famiglia media ciò si può tradurre in un risparmio sulla bolletta del gas fino a 150 euro l’anno. Il risparmio corrisponde a circa il 10 – 15% della spesa annua.
Per qualsiasi chiarimento in merito non esitate a contattarci!!!